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Il promontorio Japigio

Santa Maria di Leuca si trova sulla punta estrema della Penisola Salentina che si eleva a circa 60 metri sul Mare Ionio (39° 47’ 41” lat. N. e 18° 22’ 13” long. E di Greenwich). … finis terrae. Guardando a sud, solo mare, il centro del mediterraneo. Guardando attentamente a oriente, una striscia indica la costa greca. Ma la foschia spesso confonde l’orizzonte. L’estrema punta meridionale della penisola resterà sempre in parte misteriosa, perché Leuca ha le sue origini che si perdono nella notte dei tempi: Promontorium Japigium, Promontorium Sallentinum per i romani, Sacra Japigia secondo Plinio il Vecchio, Scopulus Japigiae secondo Strabone. Leuca rappresenta lo sperone e il tallone di una penisola che si spinge nel Mediterraneo e, per questa sua posizione, è da sempre terra di approdo per le genti provenienti dall’Oriente.

Origini. Ma la storia di Leuca parte da molto lontano; le sue origini fantastiche sono avvolte da racconti mitologici che riescono ad evocare il fascino e la suggestione del luogo. Una leggenda narra che al tempo dei Messapi, si ergeva sul promontorio Japigio, dove oggi è situata la Basilica di S.Maria de Finibus Terrae, un tempio dedicato alla dea Minerva. Leucasia. Nello specchio di acqua abitava una bellissima sirena di nome Il

Santuario. L’area del Santuario è definita da Strabone ieròn, area sacra. Dove un tempo insisteva il tempio dedicato ad Atena, ora c’è il Santuario dedicato a Maria, la cui devozione ha radici antiche e profonde. Il Santuario nel corso dei secoli fu più volte depredato, distrutto o incendiato, ma poi ricostruito. Nel 1689 i pirati algerini portarono via la campana; distrussero la colonna e la statua della madonna; colonna ricostruita e fissata nel piazzale del santuario. Nel 1990 Papa Giovanni Paolo II ha elevato il Santuario a rango di “basilica minore”. Nell’anno 343 papa Giulio I si recò a Leuca per consacrarlo; la circostanza è ricordata da una lapide apposta sull’ingresso della Basilica. Nell’anno 710 papa Costantino fu di passaggio a Santa Maria di Leuca dopo la sosta a Otranto. Il 14 giugno 2008, sul piazzale antistante alla Basilica, papa Benedetto XVI ha celebrato la messa.

La Croce pietrina. Uscendo dal piazzale del santuario vi è la cosiddetta Croce pietrina, una colonnina sormontata da una croce di ferro che ricorda la predicazione di san Pietro.

L’Erma Antica del 1753. Un pilastrino in pietra con le effigi degli Angeli e una preghiera alla Vergine. Piccolo ma prezioso monumento simbolo del Cammino per Leuca, in quanto tramanda alla memoria il luogo in cui i pellegrini si riunivano, depositavano la pietra simbolo dei propri peccati e, con canti e preghiere, raggiungevano il Santuario di Leuca de finibus terrae.

Il Faro. A pochi passi dal Santuario, sulla sommità del promontorio si erge il Faro, la cui lanterna si trova a 102 metri dal livello del mare e a 47 metri dal suolo, dotata di 10 lenti oscurate e 6 libere che proiettano fasci di luce visibili fino a 50 Km. Il Faro fu messo in funzione il 6 settembre 1866.

La Cascata. Rappresenta il punto terminale dell’Acquedotto Pugliese. La costruzione dell’opera iniziò nel 1906; con l’inizio della prima guerra mondiale i lavori si fermarono e furono ripresi solo dopo la conclusione della guerra. Quindi l’Acquedotto Pugliese giunse a Leuca nel 1939, anno in cui l’opera fu completata. Alla fine della scalinata (184 gradini) è situata la Colonna Romana Monolitica fatta portare dal Duce per celebrare l’evento. Da maggio 2015 la Scalinata, che collega il Santuario col Porto, è dotata di un impianto di illuminazione artistica.

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